Drusilla Foer

Chi è Drusilla Foer, personaggio ideato da Gianluca Gori che stasera è sul palco di Sanremo. L’esordio: «Senta Amedeo, lei mi fa fare la valletta. Un inferno»

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RedRonniE

L’anziana vedova fiorentina interpretata da Gianluca Gori è già protagonista al Festival

Drusilla Foer: «Pillon? Mi aspettavo la polemica, sono un personaggio poco tranquillizzante. A Sanremo se non casco, sarò sublime»

Il monologo di Drusilla Foer nella fase conclusiva della terza puntata del Festival di Sanremo.

Diversità è una parola che non mi convince. Quando la verbalizzo, sento sempre che tradisco qualcosa che sento o che penso. Trovo che le parole siano come le amanti, quando non funzionano più vanno cambiate subito. Ho cercato un termine che potesse sostituire una parola così incompleta e ne ho trovato uno molto convincente ed è: unicità. Mi piace come parola perché tutti pensiamo di essere unici e di trovare unicità nell’altro. Per comprendere la propria unicità è necessario capire di cosa è composta la nostra unicità. Dobbiamo capire di cosa siamo fatti noi. Le cose belle: le ambizioni, i valori, le convinzioni, i talenti. Il talento va allenato, va seguito. Delle proprie convinzioni bisogna avere cura.

E ancora:

Come si tiene la propria unicità? Si prendono per mano tutte le cose che ci abitano, quelle brutte e si portano in alto. Si sollevano insieme a noi nella purezza dell’aria, nella libertà del vento, in un grande abbraccio innamorato e gridiamo: “Che bellezza tutte queste cose! Sono io!”. Sarò una figata pazzesca e sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità. E a quel punto io credo che sarà più probabile abbracciare l’unicità dell’altro e uscire da questo stato di conflitto che ci è lontana.

Drusilla Foer conclude: “Promettetemi che ci doneremo agli altri, che accogliamo il dubbio anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni. Facciamo scorrere i pensieri in libertà e senza pregiudizio e senza vergogna. Facciamo scorrere i sentimenti con libertà e liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità. Immaginate se il mondo non ruotasse e fisso stesse, se tutto il buio fosse nero pesto”. 

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