(articolo già pubblicato su La Croce quotidiano)
“Mi serve una mamma più gentile, molto più gentile!”. Questo dice tra sé e sé Margherita una mattina, notte. Insomma alle cinque circa appena dopo una mia sfuriata biascicata tra il cuscino e il materasso del lettone matrimoniale. Si è svegliata presto – come sempre!- ed è arrivata lì. Mi assesta un paio di gomitate e una ginocchiata e si infila sotto le coperta al calduccio. Solo che nonostante la sua magrezza è ingombrante e ha un concetto di prossemica discutibile. Non lo fa apposta ma ti rovina addosso con qualche parte ossuta protesa in avanti; oppure nel muoversi indietro i capelli ti tira una testata sul setto nasale.
E poi non si accoccola per davvero; inizia subito ad agitarsi, di sicuro sta già tramando qualcosa. Prende la sveglia e cambia l’impostazione delle ore, compreso il fuso orario. Poi dà un’occhiata al mio telefono che è bloccato con…
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