Suonerò fino a farti fiorire….

Come si fà a non passare per questo mare…
e non restare ad ascoltare!
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ANOTHERSEA

“Costruzioni di vite. Scomposte come torri di mattoncini che mutano sotto la giurisdizione

di volubili dita… cambiando l’ordine delle idee e dei sentimenti.

Priorità assolute che lasciano il posto a tratteggi campati nell’aria.

Voglia di aria pulita…

Distese a perdita d’occhio, dove lo sguardo non trovi la finitezza delle linee d’orizzonte.

Giochi di terre che scompaiano ai confini con il mare, soggiacendo alla volontà delle onde.

E cieli ricolmi di compassionevoli braccia, disposti a strati di nuvole e radiose carezze,

come manti di soffice zucchero a velo che celino la ruvidezza dei fulcri del mondo.”

(magneticamente…)

P.S: tu suona..suona per me, che io mai mi stanco…

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Preghiera

la bloggastorie

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(Foto personale)

Io ti guardo mentre te ne stai lì, che sembri uno scoglio liscio, messo quasi a caso da Dio in mezzo al mare, e brillante solo dove l’acqua ti tocca quando ci sbatte e appuntito solo dove la pietra si cerca cauta con le mani, giù in basso, che a farsi male ci vuole poco.

Io ti guardo e penso poi a quando di navigarmi sarai stanco e io non sarò più un porto nuovo per le barche ardite in prua, che vogliono soltanto attraccare per ripartire presto. E poi tornare.

Io ti guardo, penso e prego che allora di solcare tu abbia voglia, anche solo con le dita, le mie rughe.
Magari della bocca o meglio ancora delle guance che lì le lacrime fanno più fatica a trovare la diritta direzione e scivolano più lente con il passo vecchio dei vecchi ma con il tempo giusto per…

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Certe notti per dormire mi metto a girobloggare…

... e invece avrei bisogno di attimi di silenzio!   FRANCO BATTIATO  Questo musicista ha sempre avuto il coraggio di fare scelte personali, anche sull'argomento in questione. Egli afferma: «Non sono cattolico, ma non sono neppure buddhista o induista. Non mi piacciono le etichette e poi le religioni non sono in competizione tra loro. Ho una … Continua a leggere Certe notti per dormire mi metto a girobloggare…

Una piccola barca…

ANOTHERSEA

CONOSCO DELLE BARCHE

Conosco delle barche che restano nel porto per paura che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire, hanno paura del mare a furia di invecchiare e le onde non le hanno mai portate altrove, il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Conosco delle barche talmente incatenate che hanno disimparato come liberarsi.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare per essere veramente sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche che vanno in gruppo ad affrontare il vento forte al di là della paura.

Conosco delle barche che si graffiano un po’ sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.

Conosco delle barche che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora ogni giorno della loro vita e che non hanno…

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Ascoltando la voce del Mare…

Il Mare torna  sempre calmo dopo una tempesta…

ANOTHERSEA

Si placa  il mare dopo ogni  tempesta, torna il tempo con le  sue imperiture risorse,

effluvi di vento, arenili festanti e poi solo rumore delle onde che scandagliano dentro.

C’è un gabbiano con il suo volo radente, i costoni di roccia e le montagne di sole.

L’occhio scaglia nell’abisso l’aspro sentore che le lacrime hanno ispessito

ed è un misto di sale e di ore,  scolpito in un atollo di luce.

Le braccia schiuse arginano il dolore di conchiglie ormai sgombre di vita

e in quell’ampiezza echeggia un nuovo giorno. Calmo.

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Come non Navigare in questo Mare…

Canto del Mare by montgiusi Originally posted on ANOTHERSEA Ho attraversato e viaggiato per  Mare lungo un tempo infinito, ho visto luoghi dove la tenerezza del Vento si è mescolata tra i capelli come una carezza a disciogliere nodi dove l’arroganza aveva trovato il suo nido per covare una feroce tristezza; Ho visto posti, luoghi dove l’Aurora … Continua a leggere Come non Navigare in questo Mare…

Dal Mare

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” Cosi’ la preghiera laica di Erri De Luca

                           
>>>>  Erri De Luca 

ANOTHERSEA

Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell’isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale e sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte le loro reti
tra le tue creature che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati

Mare nostro che non sei nei cieli
all’alba sei colore del frumento
al tramonto dell’uva di vendemmia
che abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste

Mare nostro che non sei nei cieli
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le riabbassi a tappeto
custodisci le vite, le visite cadute come foglie sul viale
fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio
da bacio in fronte di padre e di madre prima di partire.

Erri De Luca

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Dallo scontro di Terra e Theia, nacque la Luna.

Inquietudine Cristiana - Combonianum

Lo scontro delle due sorelle Terra e Theia.
E nacque la Luna.

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La Terra aveva un “sosia”. Esisteva cioè nel Sistema Solare un pianeta roccioso e dalla composizione molto simile, anche se più piccolo. Dall’impatto violentissimo fra la Terra e questa sua “sorella”, chiamata Theia, è nata la Luna: a rivelarlo sono nuove simulazioni dell’evento che portò alla formazione del nostro satellite coordinate dall’italiana Alessandra Mastrobuono-Battisti, del Politecnico di Haifa, in Israele. I risultati pubblicati su Nature spiegherebbero così le enigmatiche somiglianze esistenti tra la Terra e la Luna.

Quattro miliardi e mezzo di anni fa, è ipotesi accreditata, la Luna nacque dallo scontro fra la Terra e Theia, pianeta grande quanto Marte; e alla Terra affine – secondo la scoperta di una ricercatrice italiana – tanto che i minerali di Luna e Terra sono uguali.

Quattro miliardi e mezzo di anni fa. Noi non riusciamo a immaginare. A quella…

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ANOTHERSEA

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Attraverso l’amicizia chi è lontano è vicino, chi è povero è ricco, chi è debole ha forza e, per quanto possa sembrare incredibile, chi è morto vive.

Cicerone

Gli occhi sono sempre gli stessi, ho letto da qualche parte che crescono fino a sette anni, poi restano quelli che ti accompagneranno per tutta la vita. Sono quelli che ti identificheranno sempre, quelli in cui ritrovi quel guizzo intelligente, quel modo di sbirciare, di scrutare, di trasmettere…Quelli dei miei amici, quando li guardo, a dispetto del tempo che passa mi dicono sempre le stesse cose, comunicano con gli stessi segni familiari e mi riempiono il cuore perchè cantano sempre la stessa canzone, la mia…

Ho una passione profonda per il sentimento dell’amicizia, che è solidarietà e vicinanza di pensiero, il calore  di un amico lo si avverte nella luce che profonde intorno a sé, nelle parole che spende e in…

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Stazione orbitale, primi segnali di materia oscura.

Inquietudine Cristiana - Combonianum

Stazione orbitale, primi segnali di materia oscura.

Stazione spaziale internazionale

Gli ‘strani’ dati raccolti dal cacciatore Ams, al lavoro dal 2011 sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), potrebbero essere la prima prova indiretta delle particelle che costituiscono la materia oscura, ossia la misteriosa e invisibile materia che occupa il 25% dell’universo. I dati sono stati presentati oggi al Cern in un incontro internazionale e l’attesa è enorme.

Nell’esperimento l’Italia gioca un ruolo di primo piano, con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e numerose aziende che hanno contribuito a realizzare la macchina, alta 5 metri e larga 4, pesante 8,5 tonnellate, ed equipaggiata con 650 computer e 300.000 canali di elettronica.

I dati dell’esperimento Ams (Alpha Magnetic Spectrometer) potrebbero indicare, quindi, l’esistenza di un nuovo fenomeno fisico. Analizzando i raggi cosmici che attraversano continuamente i suoi rivelatori, Ams ha segnalato una quantità di positroni e antiprotoni anomala, decisamente più abbondante…

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La stampa turca: il Papa, «pappagallo».

Inquietudine Cristiana - Combonianum

Armeni, Erdogan «avverte» il Papa:
«Non ripeta quell’errore»

Erdogan con papa Francesco nel novembre scorso

Il presidente turco è intervenuto personalmente nella crisi diplomatica scoppiata con il Vaticano dopo il discorso del pontefice sul genocidio armeno.

La Turchia non accenna ad abbassare il livello della polemica dopo le parole di domenica di Papa Francesco sul genocidio degli armeni e oggi è sceso in campo con toni duri anche il presidente Recep Tayyip Erdogan, che quasi minacciosamente ha «avvertito» il pontefice di non ripetere il suo «errore». La Turchia è però sempre più isolata in Europa: domani arriverà dal parlamento europeo la richiesta che la Turchia faccia finalmente i conti con il suo passato.

Il “sultano” di Ankara ieri aveva lasciato parlare, già con toni aggressivi, i suoi ministri e il Gran Mufti Mehmet Gormez. Oggi è intervenuto personalmente nella crisi diplomatica scoppiata con il Vaticano con il richiamo dell’ambasciatore presso la Santa Sede: «Avverto il Papa di…

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MARCELLO ” una parte di me verrà con te sempre , dovunque andrai “.

A SERA   In questa sera placida, seduto sotto gli alberi grandi e vecchi d'anni, il mio pensiero corre a Te o compagna  di tante ore serene e spensierate.   Oh, possa il tempo mai mutar l'affetto che il cuore mio ti porta! poiché se grave talvolta è il peso degli affanni umani, già mi sembra … Continua a leggere MARCELLO ” una parte di me verrà con te sempre , dovunque andrai “.

Buona notte amici…

MARIA.

The Magic Faraway TreeE poi ti chiedi se tutto il mare

ha da raccontare sogni d’incanto

o storie di quelli incantati dai sogni

 Sembra strano ma son tutti là

i racconti della vita

Tutti nel mare ad aspettare

di esser letti..

ad aspettare di esser detti

 Solo così

volgeranno per sempre

in un imperscrutabile splendore

la storie tristi

di marinai senza remi

in un mare senza onde..

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Sento che un giorno

" Vola alta parola"

The-Lost-Gardens-of-Heligan[1] The lost gardens of Heligan

Sento che un giorno stringerò la terra

nella pausa del sonno in fredde mani

dove il buio perenne già mi afferra

e già discende il gelo del domani.

E tu sarai nei fili d’erba nuova

sul mio corpo di materia verde,

ti chiederai quale velata prova

unisca ancora ciò che poi si perde.

Io ti vedrò dal tempo consumata

con altri occhi d’ invisibil forma

come falce di luna inabissata.

Tu seguirai colei che non ritorna

senza voltarti a scorgere la luce

della fiamma solare che mi adorna.

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