Il sosia>< Le sosie

“Ma io sono giovane e lui è molto più vecchio di me”

marcellocomitini

sulla panchina

Il sosia

I miei pensieri che nella notte hanno guizzato
come pesci impazziti nel lago oscuro della memoria
si sono dissolti all’alba nella vampa rossa del sole.
Trascorrerò questo giorno di luce nella felicità, comune
al pensiero del mondo, al suo continuo mutamento
che lascia tutto immobile nella doppiezza del suo senso.
Rapito in questa mia azzurra beatitudine
mi sono seduto su una panchina a gambe larghe
a leggere il giornale
come quei vecchi che ottant’anni addietro sbadigliavano all’ombra
dei giardini silenziosi. Li ricordo erano quattro.
Neri lucidi bramosi
si narravano tra loro con le mani incrociate sull’elsa dei bastoni
dritti tra le gambe le storie
di giovinezza, di atrocità, di guerre scampate e dell’errore
d’essersi innamorati di ragazze che pronunciavano sentenze
provvisorie di morte.
Pentimenti improvvisi sospendevano la condanna e le ragazze
concedevano la grazia tra le loro braccia calde di baci.
Con scienza innata sapevano che se avessero…

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