
Stiamo riscoprendo il grande potenziale dei piccoli gruppi di amici veri e perseveranti che sanno scambiare saperi e servizi con amicizia… Gruppo …
Gruppo targato futuro
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dal blog di Paolo Curtaz
Seconda Domenica di Quaresima, anno di Matteo
Gn 2,7-9; 3,1-7/Rm 5,12-19/ Mt 4,1-11
Alzati, vai
Vattene, vai via, muoviti, aria.
Smettila di restare inchiodato al passato.
E di piangerti addosso. Non fare la vittima.
Non aspettare che siano gli altri a risolvere i tuoi problemi.
Abramo è un uomo vissuto quando riceve questa chiamata interiore.
È morto suo padre, e suo fratello, si è fatto carico di Lot, suo nipote.
E non ha figli. Game over, la sua vita è finita, le carte che aveva sono state giocate. Ed è esattamente in quel momento in cui non ci si aspetta più nulla che Dio interviene.
Irrompe. Scuote. Smuove. E parla al suo cuore.
Leck leckà! Vai a te stesso!
È il movimento della quaresima, del deserto in cui scegliamo di entrare, in compagnia del Maestro e Signore, per non prendere scorciatoie, come hanno fatto Adamo ed Eva.
Per imparare a scegliere, a discernere, a riconoscere l’opera del divisore, il diabolos, nelle nostre vite. E sconfiggerla.
Decidere, infine, scegliere smettendo di farsi scegliere, di farsi portare, di farsi trascinare, guardando alla nostra vita con la Parola come criterio di discernimento.
Decidere, infine, che persone essere. Che uomini e donne diventare.
Scoprirsi amati, scegliere di amare, nel quotidiano, attraverso piccoli passi possibili.
Non è uno sforzo da compiere, ricorda Paolo al suo discepolo Timoteo, un’impresa titanica, un moto della volontà, ma è l’iniziativa di Dio che bussa alla nostra porta.
Abramo avrebbe potuto di obiettare di essere troppo vecchio, o di non avere sufficienti indicazioni per mettersi in viaggio, o di essere demotivato e stanco.
Come facciamo noi.
Invece ascolta, e va.
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