Carlo Maria Martini,
dal film di Ermanno Olmi
Ermanno Olmi racconta Carlo Maria Martini tra storia e poesia.
Post di Rossana Rolando.
La camera del cardinale Carlo Mari Martini,
dal film di Ermanno Olmi
Ermanno Olmi (1931-2018) racconta Carlo Maria Martini (1927-2012) in un film documentario, uscito nel marzo 2017, che commuove e avvicina con intensa liricità alla figura del cardinale. La voce di Martini – che ripercorre la propria biografia – è interpretata dallo stesso Olmi, con una sovrapposizione delle due grandi anime che aggiunge pathos alla narrazione e alle immagini.
La scena iniziale, sulla quale la telecamera indugia e ritorna più volte, inquadra un letto vuoto – con il sottofondo di un ticchettio d’orologio e poi del Requiem di Verdi -, una finestra aperta sui rami di un albero mosso da una leggera brezza, una camera in cui si consuma la malattia e la fase terminale della vita di Martini. L’ansia della morte dà avvio al lungometraggio (76 minuti) e coinvolge subito nella vicenda di una personalità gigantesca e umanissima insieme.
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🌟Alcune citazioni dal film:
✱“Vedete sono uno di voi e come voi cerco di pensarci, all’ansia per quelle ultime ore, quando mi mancheranno le forze o magari mi spaventerò perché mi sentirò soffocare o avrò il timore di non controllare più le mie reazioni, il mio corpo, le mie parole”.
✱“… la formazione della mia vita religiosa, una formazione che ricordo con particolare gratitudine perché, da una parte era molto severa, austerissima, dall’altra era una formazione alla libertà, una formazione a scegliere attraverso la propria coscienza, al discernimento spirituale e intellettuale, rigorosa e insieme liberante”.
✱Motto episcopale di Carlo Maria Martini: “Pro veritate adversa diligere” (Per amore di verità accettare le avversità).
✱“Fin da quando avevo dieci anni mi fu chiara l’idea che dovevo dedicare a Dio tutta la mia vita…”.
✱“La parola di Dio è semplice, per questo ha solo bisogno di silenzio”.
✱“Mi rivolgo a quelli fra voi che hanno idea di cosa sia la nobiltà di pensiero: vi invito a considerare più da vicino il nostro dovere e la responsabilità del nostro compito…”.
✱“Chiamare dei non credenti a spiegare perché non credono. Io chiedevo non di credere o non credere, ma chiedevo: siete pensanti o non pensanti?”
✱“Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire. La morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio”.
✱“La coscienza del mistero è la nostra unica certezza. Più in là non dobbiamo andare. E’ rinuncia, dirvi questo? E’ rassegnazione? No, è sincerità”.
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Qui il link del film intero:
http://gmzavattaro.blogspot.com/
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L’ha ribloggato su non c'è rosa senza spine By GiuMae ha commentato:
✱“La parola di Dio è semplice, per questo ha solo bisogno di silenzio”.